Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze, Norberto Bobbio

La Cabala e Gershom Scholem

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- "cabala" indica il patrimonio degli insegnamenti esoterici del giudaismo e del misticismo giudaico, in particolare le forme che questo assunse durante il Medioevo a partire dal XII sec.
Con Giudaismo si intende la cultura e la filosofia ebraica dopo la distruzione del Tempio, distinte dal periodo antecedente.
In senso estensivo la cabala indica tutti i movimenti esoterici che divennero fattori attivi della storia ebraica a partire dal periodo del Secondo Tempio (la nascita di sette diverse è comunque ramificata e non si può parlare di sistema unico);

- insistenza sulla congruenza tra intuizione e tradizione; 3 aspetti della Cabala:
Misticismo: attinge alla trascendenza di Dio e alla sua immanenza nella vita, ogni aspetto della quale è una rivelazione;
Teosofia: rivela i misteri della vita occulta di Dio, e le relazioni tra la vita divina e quella dell'uomo e della creazione;
Esoterismo: se la conoscenza di per sè non può essere trasmessa direttamente, la conoscenza esoterica in teoria sì;


- viene accettata la nozione che la cabala fosse la parte esoterica della legge orale data a Mosè sul Sinai;
successivamente diviene "teologia mistica giudaica" con la separazione degli elementi mistici/speculativi da quelli occulti/magici.
Mai una divergenza totale ovviamente, ma che ha permesso di parlare di cabala speculativa e pratica;

- ab origine non indicava comunque una tradizione mistica ed esoterica, ma nel Talmud indica le parti extraPentateuco della Bibbia;

- alcuni sottolineano l'influenza iraniana e greca su una cabala nata in Palestina ed Egitto; un peso particolare ce l'ha Filone di Alessandria;

- condizioni all'iniziazione: età (stato mediano della vita); qualità intellettuali; ma talvolta anche fisiognomica e chiromanzia;

- Sapienza Divina (Proverbi 8 e Giobbe 28): forza intermediaria per mezzo della quale Dio crea il mondo, "soffio del potere di Dio" (Sapienza di Salomone, 7, 25; apocrifo);
la Sapienza è il primo attributo di Dio che è emanazione concreta della Gloria divina.
In molti ambienti si accomuna la Sapienza con la Torah, parola di Dio;

- è nella letteratura apocalittica che appaiono le prime idee di carattere mistico riservate agli eletti.
Un caposaldo è il Libro di Enoch e in particolare l'ultimo capitolo: che sembra che contenga quei "meravigliosi segreti" di cui parlano i Rotoli del Mar Morto: in particolare il Trono di Dio e il Carro di Luce;

- importanza del termine Gloria = kavod, nome per indicare Dio come oggetto di una profonda ricerca mistica.
L'uso di "mistero" = sod era raro, più spesso si usa "segreto" = raz;

- Merkabah = Carro di Luce, significante di un'esperienza di ascesa ai cieli, e l'entrata nel pardes.
La tecnica dell'ascesa ha un aspetto magico e teurgico, e non è esclusa la recita di inni a carattere estatico.
Il fine principale dell'ascesa è la visione di Colui che siede sul trono: l'apparizione della Gloria avviene nella forma d'uomo superno;
enigma della "misura del corpo" = Shìur Komah del Creatore e dei nomi segreti delle membra;

- Salmi 147:5: "Grande è il nostro Signore, e possente di forza";
"e possente di forza" =verav kòha =236 in gematria, la misura fondamentale su cui si basano su tutti i calcoli
236 x 10000 leghe celesti
Ci potrebbe essere un collegamento con la Genesi apocrifa (p. 2 riga 4): "Signore della grandezza" = mara di-revuta

- secondo Origene non si poteva studiare il Cantico dei Cantici prima della maturità per via degli insegnamenti esoterici dello Shìur Komah. Infatti questo è basato sulle descrizioni dell'amata nel Cantico, così come l'idea della veste di Dio e della tunica;

- la conoscenza dei nomi degli angeli faceva già parte del misticismo degli esseni e si sviluppò negli ambienti rabbinici.
Insieme ai 7 arcangeli si sviluppa una dottrina sull'angelo Metratron = sar ha-panim, principe della Presenza;
nella lettura della Merkabah i nomi degli angeli si mescolano facilmente con i nomi segreti di Dio.

- uno stesso nome può designare tanto Dio quanto un angelo: es. Azbogah = "un nome ottouplo", che secondo la gematria dà 8, e rispecchia l'ottavo firmamento al di sopra degli altri 7, dove dimora la Sapienza divina;
ad es. Totrossiah, che indica il tetras delle 4 lettere del nome YHWH;

- Sefer Ha-Razim. contiene le descrizioni dei firmamenti, influenzate dalla letteratura dei Heikhalot (sistema dei Palazzi), mentre la parte pratica degli incantesimi è ripresa da fonti greche.
Derivò l'uso della Torah e dei Salmi a fini pratici, assumendo che l'intero creato, secondo la sua natura e il suo ordine, cantasse inni di lode.

Il Talmud (ebraico תלמוד, che significa insegnamento, studio, discussione dalla radice ebraica ל-מ-ד, LMD) è uno dei testi sacri dell'Ebraismo: diversamente dalla Torah, il Talmud è riconosciuto solo dall'Ebraismo che, assieme ai Midrashim e ad altri testi Rabbinici o mistici noti del Canone ebraico, lo considera come Torah orale rivelata sul monte Sinai a Mosè e trasmessa a voce, di generazione in generazione, fino alla conquista romana. Il Talmud fu fissato per iscritto solo quando, con la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme, gli ebrei temettero che le basi religiose di Israele potessero sparire.
Il Talmud consiste in una raccolta di discussioni avvenute tra i sapienti (Khakhamim) e i maestri (rabbanim) circa i significati e le applicazioni dei passi della Torah scritta, e si articola in due livelli:
la Mishnah (o ripetizione) raccoglie le discussioni dei maestri più antichi (giungendo fino al II secolo);
la Ghemarah (o completamento), stilata tra il II e il V secolo, fornisce un commento analitico della Mishnah.
Il Talmud è anche conosciuto con il nome di Shas, acronimo di Shisha Sedarim, i sei ordini (Zeraim, Moed, Nashim, Nezikin, Kodashin, Tohorot) in cui è divisa la Mishnà. La suddivisione del Talmud è identica a quella della Mishnà: i Shisha Sedarim si suddividono in Massechtot - trattati, i quali a loro volta sono composti da capitoli.
Secondo la tradizione ebraica la Torah scritta non può essere applicata senza la Torah orale.

- il posto assegnato dal misticismo giudaico al Carro e alle descrizioni del mondo, è preso dalla teoria degli eoni nello gnosticismo non giudaico: poteri ed emanazioni di Dio che colmano la pleroma, la pienezza divina;

- nello gnosticismo ebraico non compare la figura del Messia come nello gnosticismo cristiano;

Sepher Yezirah = Libro della Creazione
- il più antico testo ebraico di pensiero sistematico e speculativo;
- composizione III-IV sec. in Palestina;
- influenze neopitagoriche e stoiche;
- la sua brevità, 2000 parole, e il contenuto non trovano opere affini;
- 6 capitoli con brevi affermazioni dogmatiche senza spiegazione;
- discorso sulla cosmologia e cosmogonia, riprende il maseh bereshit = atto di creazione;
- legame con le speculazioni ebraiche su hokhmah = sapienza divina: Dio crea il mondo per mezzo di 32 vie segrete della sapienza (10 s. e 22 lettere);
- apparentemente qui il termine sefirot è usato come "numeri";
- ordine gerarchico delle sefirot: la prima è rùha = spirito del Dio vivente, e promanano sino alla 4a in veste dei quattro elementi primordiali + le ultime 6 rappresentano le sei dimensioni dello spazio e di tutta l'esistenza del bene e del male;
- la combinazione delle lettere a gruppi di due rivela le 231 porte (221 per i manoscritti più antichi);
- 22 lettere, che contengono la radice di tutte le cose:
a) 3 matrici: alef, mem, shin = aria, fuoco, acqua (da cui deriva tutto il resto) = testa, torace, stomaco
b) 7 doppie (consonanti con suono duro o dolce) = bet, gimmel, dalet, kaf, pe, resh, tav = creazione dei 7 pianeti, cieli, giorni della settimana, orifizi del corpo; alludono agli opposti fondamentali nella vita dell'uomo
c) 12 semplici: principali attività dell'uomo; 12 segni, mesi, membra;
- il più antico commento risale a Eleazar ha-Kallir (VI sec); poi negli ambienti dei Hasidei Ashkenaz; importanza dei commenti di Isaac il Cieco e Luria;
- stampato per la prima volta a Mantova nel 1562;
- il tentativo più importante di collegare le teorie del libro al sistema filosofico e teologico viene fatto da Saadiah Gaon;
- nella visione pietista (ma non so se solo in quella), lo studio dell'opera era riuscito solo quando il mistico conseguiva la visione del golem, connessa a uno specifico rituale a carattere estatico;

- periodo geonico: VII-XI sec.; emerse ben poco nella Cabala che non fosse già esistente a livello mistico; si sviluppa l'angelologia e la teurgia.
Tendenze (anche enunciate nel Sefer ha-Bahir = luminosità) (quando fu composto?), presunto autore Nehunya b. ha-Kanah:
a) le forze della creazione del mondo erano concepite come forze entro il Carro. L'ascesa del pentimento per raggiungere il Trono di Gloria è un'ascesa del pentito attraverso tutti i firmamenti;
b) idea della trasmigrazione delle anime (Anan b. David);
c) ai Nomi Sacri viene legata la numerologia tramite la gematria;
queste idee vengono in Italia tramite vari canali, fra cui Donnolo; l'aspetto magico-teurgico prevale;

- mescolanza tra giudaismo, sufismo e tradizione ascetica cristiana: sorta di continuazione dell'opera degli Hasidei = pietisti, verso una comunione con Dio (importanza dei Salmi).
Nella letteratura rabbinica si contrapponeva il termine hasid = pio e zaddik = virtuoso: la comunione non è che quella del vero servo, un uomo che seguiva un particolare stile di vita.
In Francia questo movimento pietista si chiama Hasidei Ashkenaz, incentrato sulla penitenza e l'insegnamento etico; equanimità di spirito, indifferenza alla persecuzione e all'ignominia, con un significato sociale, quello di "far rivivere i cuori".
"Molti di questi hasidim raggiungevano i più alti livelli spirituali", alla base restava sempre la Merkabah/Carro;
il movimento raggiunse il culmine in Germania a partire dall'XI sec (figura centrale Judah he-Hasid);
con Elhanan di Londra nasce in seno al movimento hasid la teoria dei 5 mondi: luce, divino, intelletto, anima, natura;

- idea del keruv meyuhad = cherubino speciale che, emanazione del grande fuoco del kavod occulto, è una manifestazione che non ha forma e che si ricollega ai misteri dello shìur komah;
questa idea poi si con-fonde nella Cabala spagnola;

- contemporaneamente al pietismo, la Cabala si sviluppa con vigore in Provenza; alla base vi è il Sefer ha-Bahir;
fra catari e cabalisti del tempo non vi è nulla in comune tranne l'idea della trasmigrazione delle anime.
Isaac il Cieco:
1) formulazione di Ein-Sof = Infinito, Dio celato;
2) al di sotto la qualità divina del Pensiero. Il pensiero dell'uomo ascende mediante la meditazione mistica al Pensiero divino;
3) dal Pensiero emergono le enunciazioni divine, le Parole. Ogni linguaggio deriva dal nome divino;

- un cabalismo angelologico e teurgico prende piede dalla Francia in Spagna (ibn ziza, ibn Mazah e Abulafia), in particolare Gerona (XIII sec.).
La connessione è data fra gli altri da Asher b. David, un nipote di Isaac il Cieco;
Azriel spicca per la profondità di pensiero e gli elementi neoplatonici;
Nahmanides oltre che cabalista è anche la più altà autorità religiosa del tempo;
R. Ishmael, sommo sacerdote, scrive il Sefer ha-Temunah (1250), dove si parla di un'immagine di Dio con le 22 lettere, di un Nome segreto di 72 lettere, ma soprattutto della teoria delle shemittot;

Shemittot = cicli cosmici (Cordovero e Luria vi vedono un'ipotesi erronea o superflua)
- la teoria muove dal fatto che la creazione non è stato un processo diretto e ininterrotto, ma ha visto la distruzione di altri mondi prima della creazione del presente; i mondi abortiti erano tali per il non equilibrio della forma dell'Uomo Primordiale, dove o prevalevano le forze del giudizio rigoroso maschile o quelle femminili;
- il mondo attuale è forgiato con un Uomo Primordiale in cui le due forze sono in equilibrio = matkela = la bilancia, e grazie al suo potere fu posto in essere il nostro mondo;
- i resti dei mondi abortiti non sarebbero scomparsi completamente, ma aleggiano ancora sul nostro mondo;
- un mondo durerebbe 6000 anni (shemittah), e poi è distrutto nel 7o millennio e ritorna al caos;
- sono le sefirot a determinare il progresso e la durata dei mondi;
- le prime 3 sefirot rimangono celate e non attivano mondi; Binah è la madre del mondo che è fecondata dallo sperma universale;
- alla fine delle 7 sefirot vi è il grande giubileo in cui tutto - mondi e sefirot - vengono riassorbite in binah;
- yesod non attiva un periodo manifesto, ed inoltre in ogni millennio c'è un ritardo graduale che allungherebbe il periodo dei 50mila anni totali previsti;
- ogni shemittah ha una rivelazione nella Torah come articolazione completa nel Nome Divino;
- la shemittah attuale sembra essere quella del giudizio (gevurah);

Isaac ibn Latif di Gerona, cabala teosofica, influenza neoplatonica
- posto più alto della Volontà Primeva, da cui promanano tutte le emanazioni;
- il Logos divino (Parola) rimane entro Dio e genera tutte le cose create;
- la prima cosa creata è il Supremo Intelletto, che sta al culmine della gerarchia di tutti gli esseri;
- "beatitudine della comunione suprema": la vera preghiera porta l'intelletto umano in comunione con l'Intelletto Attivo "come un bacio" (sul bacio vedi mistici cristiani, Cantico dei Cantici)

Abulafia di Gerona, cabala estatica, influenza sufica; via dei Nomi: scienza della combinazione;

Isaac ha-Kohen
- sviluppa un'emanazione demoniaca delle 10 sefirot;
- scrive il Sefer ha-Orah, che non ha legami con la tradizione cabalistica, ma si basa su visioni accordate in Cielo;
- il Logos assume l'immagine del Metratron;

Sefer ha-Zohar (=splendore), di Moses b. Shem Tov (Spagna)
- mescolanza parziale fra la scuola di Gerona e quella degli gnostici;
- affiorare di uno spirito mitico del giudaismo medievale;
- 2 poli:
a) misteri delle sefirot del mondo divino, su cui è riflesso il mondo creato
b) situazione dell'ebreo e del suo destino in terra e in cielo;
- valore supremo del significato segreto di ogni parola della Torah;

Sharei Orah, di Gikatilla, discepolo di Abulafia e legame con Moses Shem Tov: importanza per il simbolismo delle sefirot e la confluenza della cabala di Gerona, dello Zohar e di Abulafia;

- XIV sec.. grande diffusione della Cabala, per merito fra gli altri di Isaac Samuel di Acri (Spagna), Joseph Shalom, Recanati (It) e Reuben Zarfati (It); diffusione anche in Persia e a Costantinopoli: Nissim ibn Malka (Fez) e ibn Waqar (Toledo).
Tendenze:
a) associazione del mondo delle sefirot alla contemplazione delle luci dell'intelletto;
b) continuazione della scienza della combinazione di Abulafia;
c) linea antifilosofica a favore del misticismo (Sefer ha-Pelìah e Sefer ah-Kanah del nipote di Nehunya b. ha-Kanah; e Shem Tov b. Shem Tov);
d) elementi cabalistici appaiono nella letteratura etica;

- nel XV secolo l'attività cabalistica si sposta dalla Spagna (1492!) all'Italia, e influenzata da Ficino e Pico;
con l'espulsione dalla Spagna entra nella cabala il discorso messianico: PRIMA l'ideale del ritorno dell'uomo alla fonte della vita tramite la contemplazione dei mondi superni può avvenire in qualunque luogo e momento; DA ORA assume rilevanza la redenzione dell'uomo, e le relative tendenze apocalittiche (Eliezer ha-Levi intende i salmi come inni di battaglia), aggravate dall'avvento di Lutero;
notevole attività in Marocco, Damasco e Portogallo;
la vera forza della nuova concezione parte da Safed, special modo con Cordovero: il principio formativo è soggetto a dialettica e determina tutti gli stadi della rivelazione ed emanazione del divino;

Isaac Luria:
Il libro di Ouaknin LA LETTURA INFINITA - INTRODUZIONE ALLA MEDITAZIONE EBRAICA mi ha colpito a suo tempo.
- combinazione delle lettere e gradi di emanazione; "esplosione delle parole"
- teoria dello zimzum = contrazione
- teoria della "rottura dei vasi"
- tikkun = restaurazione delle luci spirituali
- keppilot = bucce, forze del male e scorie
- misticismo della preghiera
- equilibrio tra speculazioni teoriche e attività pratica
- elemento messianico notevole;

- la diffusione del pietismo fu il modo pratico di diffusione della tendenza apocalittica;

- la stampa dei libri cabalistici nel XV sec., dopo essere avversata dai rabbini stessi e dalla Chiesa (Giulio III), supera le difficoltà e avviene normalmente;

- da Safed alla Diaspora: Germania, Turchia, Italia (Dato e Fano), Polonia (influenza lituana ed italiana, nel XIX sec. Klaus di Brody) ; importanza di Vital, discepolo di Luria, e alla sua morte (1620) Jonah e Sarug;

- La cabala degli Shabbatei (esponenti: Nathan di Gaza e Cardozo) suscita le critiche dei conservatori per due loro idee:
1) l'inizio della redenzione permette di vedere i mutamenti della redenzione, anche per mezzo di rivelazioni visionarie prima non possibili;
2) dare un posto al Messia in questo processo, anche in vista della "carriera" di Zevi;

- agli Shabbatei si opponevano i continuatori della Cabala tradizionale:
1) seguire la linea Zohar-Luria senza tener conto degli Shabbatei;
2) limitare la diffusione della Cabala fra la popolazione;
3) aspetto minore del messianesimo;

- una Cabala più popolare si diffonde nel XVII sec. come fondamento etico e insegnamento sull'anima, con poche idee generali scelte dagli insegnamenti tradizionali;

- il maggior cabalista dell'Oriente e dell'Africa del Nord era Shalom Mizrahi Sharabi (Gerusalemme):
1) focus su Luria e sulla contemplazione mistica;
2) rottura con il piano sociale a favore dell'esoterismo di un'elite spirituale;

- XIX sec: declino (Eichenstein, Guttmacher, Graetz, Isaac Kook, Zeitlin, Bernays), tranne la rifioritura yemenita (Yihya Kafah);

- la Cabala non è un unico sistema di principi fondamentali, ma una molteplicità di sistemi, ma si possono identificare due fasi:
1) dal simbolismo primitivo fino a Safed (Cordovero);
2) il simbolismo luriano, che va oltre la dottrina delle sefirot

Ein Sof (Isaac il Cieco), Volontà e Pensiero
- la Conoscenza di Dio non può avvenire senza la contemplazione della relazione tra Dio e creazione;
- legame fra Dio e il suo movimento all'esterno ed emanazione: contemplazione sul Padre, sul Logos, sul movimento
- il primo movimento è per espansione (Cordovero) o contrazione (zimzum luriano), che lascerebbe spazio alla manifestazione?
- a Ein sof è negato ogni attributo (l'Atman indiano)
- se l'Ein Sof non ha attributi, va separato dalla Volontà Divina (che "procede dall'Ein Sof" direbbero i cristiani)
- questa Volontà (Primeva) è eterna, perciò l'inizio del processo di emanazione si ha dalla 2a sefirah = Hokhmah = Sapienza = Intelletto Divino, che è il principio. Per questo alcuni cabalisti identificano Dio con la 1a sefira;
- Isaac il Cieco non accordano uno status special alla Volontà ma al Pensiero (Puro);
- altri (Gerona) identificano il Pensiero con la Divina Saggezza, e quindi a un livello inferiore della Volontà: la Volontà attiva il Pensiero
- Ibn Latif insiste sull'identità Volontà = Pensiero

Il Nulla = ayin e le Tre Luci
- barriera alla facoltà intellettuale umana quando raggiunge i limiti delle sue capacità;
- creation ex nihilo? Dio non crea dal Nulla, la creatio ex nihilo è una creazione dall'interno di Dio stesso;
- esistono alla radice di tutte le radici tre luci occulte, che sono "un'unica essenza infinitamente nascosta"; sono zahzahot = splendori, e sono considerate le radici delle tre sefirot superiori;
- Scholem dice che l'esigenza delle 3 luci è postulata per conformare le 10 sefirot ai 13 "attributi predicati" di Dio. Che sono questi attributi predicati?

Sefirot
- influenza del neoplatonismo;
- il Dio si manifesta nelle 10 sefirot, da cui emanano i mondi inferiori;
- i primi cabalisti affermavano che le creature inferiori alle sefirot avevano un'esistenza indipendente al di fuori del divino, sebbene i loro archetipi fossero nelle sefirot; ma pur avendo radice in Dio sono separati dalla sua essenza e possiedono una propria natura;
- le idee dell'emanazione sono legate alla teoria del linguaggio: il Dio che si manifesta è il Dio che si esprime verbalmente;
- secondo Azriel tutte le cose sono create con un ordine specifico perchè la creazione fu intenzionale e non accidentale;
- le sefirot contengono la radice di ogni cambiamento;
- esse non sono differenziate nell'Ein Sof, ma lo sono nelle attività del regno del creato;
- sebbene vi sia una gerarchia delle sefirot, tutte sono egualmente vicine alla loro fonte;
- Recanati e Ashkenazi non vedeno le sefirot come essenza di Dio, ma come strumenti, anche incapaci di percepire la natura dell'Emanatore;
- la concezione che prevale è quella conciliativa di Cordovero: le sefirot sono al contempo identiche nell'essenza di Dio e da lui separate, per hamshakhah = trarre fuori, "come se una candela venisse accesa da un'altra senza che l'emanatore ne sia in alcun modo diminuito";
- il processo d'emanazione non è temporale e non necessita di alcun cambiamento in Dio stesso: è semplicemente l'emergenza dalla Potenza all'Atto;

1) kether = corona = testa 1 = intellettuale 1 = EHYEH
2) hokhmah = saggezza = testa 2 = intellettuale 2 = YAH
3) binah = intelligenza = testa 3 = intellettuale 3 = ELOHIM (YHWH)
4) hesed = amore = braccia 1 = psichica 1 = EL
5) gevurah = potere = braccia 2 = psichica 2 = ELOHIM
6) tiferet = bellezza = tronco = psichica 3 = YHWH
7) nezah = costanza = gambe 1 = naturale 1 = YHWH ZEVOT
8) hod = maestà = gambe 2 = naturale 2 = ELOHIM ZEVOT
9) yesod olam = fondamento del mondo = sesso = naturale 3 = SHADDAY
10) malkhut = regno = totalità, o femmina compagna del maschio = ADONAY
11) dat = armonizzazione tra hochmah e binah, aspetto esterno di kether

- 5 + 5 = equilibrio fra celato e rivelato
- 3 + 7 = sefirot occulte + sefirot della costruzione
- ogni sefira compie della attività specifiche che la caratterizza, tranne malkhut che è non attiva, e per questo unica: comprende la totalità di tutte le altre sefirot e ne unisce le forze attive senza aggiungervi nulla di proprio;
- Zohar: l'apparizione del punto superno-principio e preceduto da un numero di atti che si compiono fra Ein-Sof e Kether, o all'interno di Kether; Kether è Ayin, ma anche Volontà divina e etere primordiale che circonda Ein-Sof come un'aura;
La testa bianca: la fronte sono gli atti di grazia di Dio, l'occhio la sua provvidenza, l'orecchio l'accettazione delle preghiere, la barba le 13 sfaccettature della misericodia,...
- Kether getta il seme nella madre superna Binah, "palazzo che feconda il seme e partorisce i figli, "giubileo superno" in cui tutto emerge nella libertà e ritorna alla fonte (si dice che Binah sia la sefira del "ritorno", come già visto per le shemittot);
- con Malkhut il Nulla si muta in Io = ayin le-ani, Dio raggiunge la sua individuazione completa con la manifestazione in Malkhut;
ayin = alef iod nun / ani = alef nun iod;
malkhut è la shemittah, il 7o anno, quando la terra si riposa e si rinnova;
- YHWH contiene tutte le fasi fondamentali della emanazione:
a) la punta sopra iod è la fonte di tutto in ayin (kether)
b) yod = hochmah
c) he = binah
d) vav = tiferet (e, con il valore numerico, le altre sei sefirot)
e) he = malkhut.
Dal Nulla un punto che apre una Porta e una Linea-Axis Mundi che conduce alla Porta della Manifestazione e ne fa sintesi.
Shin, Logos incarnato e tripartito, ne dà Voce, e Rigore-Amore-Equilibrio.

- l'emanazione nella sua totalità è il Carro celeste e i singoli componenti sono parti del Carro.
Nello Zohar si parla di Carro come regno del Trono su cui si sviluppa una ricca angelologia e descrizioni dettagliate dei 7 palazzi.
Talvolta i cabalisti hanno diviso da questo Carro un secondo Carro che veniva dopo malkhut, che fa parte della creazione ed è a sua volta diviso in 10 sefirot.
Ciò ha permesso di sviluppare la dottrina dei 4 mondi:
1) olam ha-azilut = il mondo dell'emanazione (10 sefirot)
2) olam ha-beriah = il mondo della creazione (Trono e Carro)
3) olam ha-yezirah = il mondo della formazione (spesso si ritrova come mondo degli angeli)
4) olam ha-asiyyah = il mondo del fare (sistema delle sfere, fra cui quello terrestre)
Le 10 sefirot sono attive in tutti e 4 i mondi.

- il Sole corrisponde a tiferet e la Luna a malkhut. Solo una interpretazione?
- Cordovero e i 6 aspetti di ogni sefira:
1) aspetto celato prima della manifestazione
2) aspetto manifesto come sefira emanante
3) collocazione spirituale come sefira indipendente
4) aspetto di ricezione del potere dalla sefira superiore
5) potere di emanazione delle sefirot celate in sè stessa, nella propria essenza
6) emanazione della sefirot seguente al suo posto

- irradiazione di ogni sefira sulle altre:
1) per luce diretta, da una sefira all'altra
2) per luce riflessa, da una sefira alla propria superiore e inferiore: azione che serve a consolidare le potenze e il giudizio in ogni sefira
3) per canali d'influenza: particolari relazioni reciproche/bidirezionali fra determinate sefirot (non c'è quindi in questo caso nè gerarchia nè unidirezionalità).

- la fonte principale dello zimzum si trova in un frammento del Sefer ha-Iyyun: l'essenza stessa si Ein-Sof non lascia spazio per la creazione, perciò Dio deve "entrare in sè stesso".
Prima di ciò tutte le forze di Dio erano raccolte nel suo essere infinito, comprese quelle di Din = giudizio;
con la prima intenzione di creare raccolse le forze di Din in uno spazio lontano dalla misericordia;
per questo lo zimzum fu un atto di giudizio e autolimitazione, tale che la creazione doveva portare alla catarsi del potere di Din.
Nell'universo discende una yod, e l'essenza divina discende per vasi, sino a che il vaso assume una chiara forma di Adam Kadmon;

- caratteristico della creazione è quindi il ritmo espansione-contrazione;

- secondo Vital tale processo era preceduto da altri processi interni allo stesso Ein-Sof: una scossa interna ad esso crea dei "punti primordiali incisi nel potere di Din, e quando questi punti furono "esteriorizzati" fu creata la Torah primordiale, la malbush = veste, intessuta di sostanza divina e con 231 porte (struttura del pensiero divino); trama ed ordito della veste erano composti dai Nomi di Dio;
altre discese della yod costituiscono il mondo dei punti;

- l'eliminazione o l'addolcimento delle forze di Din era necessaria l'ingresso della luce in vasi disposti gerarchicamente e differenziati;
la luce sarebbe penetrata linearmente (alla perfezione divina è invece riservata la forma del cerchio)

- le 10 sefirot si disposero nell'Adam Kadmon che era un anello intermedio tra l'Ein-Sof e i mondi a venire, e Keter rimase a stretto contatto con l'Ein-Sof stesso;
le prime 3 sefirot riuscirono a contenere la luce trasmessa per linee, ma per gli altri ci fu la rottura dei vasi: si formano le kelippot (paragonabili alle scorie di un processo organico), il rango dei mondi e la materia grossolana, anche se parte della luce di Malkhut ritornò alla fonte;

- i recipienti infranti iniziarono subito il processo di tikkun, e il mezzo principale fu la luce che uscì dalla fronte dell'Adam Kadmon, processo sorretto dal mondo dei punti che non subì alcuna rottura;

- parzuf = facce del'Adam Kadmon, ognuna delle quali rappresenta uno stadio di purificazione/catarsi
Keter = Arikh Anpin = l'indulgente, il paziente
Hokhmah e Binah = Abba e Imma = padre e madre, che si uniscono (ascesa di 288 scintille)
6 sefirot inferiori = Zèeir Anpin = l'impaziente, dove ha luogo lo sviluppo dei mondi creati
Malkhut = Nukba de Zèeir = aspetto femminile dell'impaziente
In pratica ogni personaggio biblico veniva trasfomato da Luria in una figura metafisica;
ma l'Adam Kadmon con i parzufim è ben diverso da quello originale: i parzufim comprendono il mondo di azilut, da cui discendono gli altri mondi, che però sono separati gli uni dagli altri da un velo per separare la materia via via sempre più grossolana man mano che si scende;

- il completamento del tikkun spetta all'uomo: è lui che deve restaurare il mondo di asiyyah, separandosi dalle kelippot.
L'uomo è l'agente perfezionante nella struttura del cosmo: è composto da tutte e 10 le sefirot e da tutte le cose spirituali; solo a lui è concesso il libero arbitrio. Nessun angelo ha le stesse potenzialità dell'uomo;

- Marekhet ha-Elohut: l'uomo è incapace di ricevere tutto l'influsso delle sefirot e questo è all'origine del male;
Gevurah è la mano sinistra del Santissimo, l'altra parte = sitra ahra (Gerona, Zohar);
l'Albero della Vita e quello della Conoscenza erano in armonia sino a quando Adamo li separò tagliando i germogli = kizzuz ha-netìot, introducendo la separazione sopra/sotto;

- secondo lo Zohar vi è una scintilla di Santità anche in questa altra parte: l'adempimento di un comandamento rafforza la santità, un peccato laltra parte;

- la radice del male è un principio esistente nello stesso Ein-Sof, non perchè malefico per natura, ma perchè esiste un pensiero che corrisponde al desiderio che nulla debba esistere all'infuori di Ein-Sof.
L'attività di Ein-Sof inizia dalla sua opposizione al cambiamento, e via via che la creazione prosegue, il processo diviene più acuto.
Secondo la dottrina della reintegrazione = apokatasis, il ritorno alla fonte non avrebbe più lasciato spazio al male, poichè la santtà ne sarebbe depurata;
(Samael perderà la mem di morte, per diventare Sel, uo dei 72 nomi sacri di Dio);

- ogni essere ha una sua esistenza secondaria separata dalla divinità, ma che scompare sotto lo sguardo del mistico, che vede l'Unità. contro la dannazione eterna delle anime: "com'è possibile che Dio infligga tale sofferenza a sè stesso?
Però non c'è identità tra sostanza inferiore e Ein-Sof: persino le sefirot di Ein-Sof non possono percepire Ein-Sof: è per questo che Cordovero parla del Keter del Keter del Keter...
Passando per i vasi, la sostanza del divino si gonfia di grossolanità; per questo durante l'ascesa avviene il processo opposto e sarà riassorbita solo la "spiritualità";

nefesh, rùah, neshamah:
- nefesh: si trova in ogni uomo in quanto dà la vitalità e le funzioni psicofisiche alla nascita; origine nella s. Malkhut; rimane per qualche tempo nella tomba meditando sul corpo;
- rùah (anima): si desta quando l'uomo riesce ad elevarsi rispetto all'aspetto vitalistico; potere etico di distinguere tra bene e male; origine in Tiferet; ascende al paradiso secondo i meriti;
- neshamah (spirito): si desta in un uomo che si dedica alla contemplazione della Torah, di Dio, dell'universo; è il "potere intuitivo che collega l'umanità al creatore"; l'origine è nella s. Binah; cognizione mistica; ritorna direttamente alla fonte;

- zelem: principio d'individualità dell'uomo: essenza individuale unica in ogni uomo + corpo etereo (in collegamento con l'anima; rappresenta una sorta di legame fra nefesh e neshamah;
si sviluppa con i processi biologici del possessore, e senza di questo "l'anima avrebbe arso il corpo con tutto il suo splendore";

- l'anima di Adamo conteneva tutte le anime della razza umana in condizione perfetta, aveva 613 membra (comandamenti della Torah), ogni membro era un parzuf.
Con la caduta si leva l'Adam Beliyyal, Adamo assume un corpo materiale, l'anima e l'unità si frantumarono; i suoi elementi di alto rango ascesero da lui. Il tikkun delle varie anime segue il ciclo della trasmigrazione.
Per Luria molti personaggi della storia ebraica sono uscenti dalla radice di Caino, poichè nel periodo di tikkun a prevalere è il ciclo restrittivo.

efer ha-Zohar (=splendore), di Moses b. Shem Tov (Spagna)
altro libro di importanza fondamentale

- mescolanza parziale fra la scuola di Gerona e quella degli gnostici;
- affiorare di uno spirito mitico del giudaismo medievale;
- 2 poli:
a) misteri delle sefirot del mondo divino, su cui è riflesso il mondo creato
b) situazione dell'ebreo e del suo destino in terra e in cielo;
- valore supremo del significato segreto di ogni parola della Torah;
- la lingua principale è l'aramaico;
- Scholem distingue 23 parti dopo la parte principale, fra cui: esposizioni cabalistiche sul Cantico dei Cantici; commenti alla Bereshit; attribuisce l'esposizione più elevata all'Idra Rabba = Grande Assemblea in cui si espongono i misteri dell'Adam Kadmon; la Piccola Assemblea (parallelo cabalistico sulla morte di Mosè); discorsi sul tabernacolo, sui 7 palazzi e sul carro; fisiognomica e chiromanzia; lettere dei nomi divini;
- si attribuisce la paternit a Moses Shem Tov del Leon; se ne riconosce il retroterra medievale (Crociate, costumi dell'ambiente spagnolo, i ranghi delle potenze, e dettagli sulle date)
- parla di un gruppo di 10 compagni (le 10 sefirot?);
- i termini cabala e sefirot non sono mai usati nella parte principale;
- un'antologia tedesca sullo Zohar è curata da Ernst Mueller, influenzato da Steiner. Valida? Non mi sembra.

- in tema di esilio del popolo di Israele, Scholem afferma come Gerona veda la creazione del Messia in una speciale attività di Malkhut, e anche lo Zohar afferma che la fase cruciale della redenzione si compie nella congiunzione di Tiferet e Malkhut; inoltre "la redenzione di Israele è una cosa sola con la redenzione di Dio stesso;

- la futura abolizione dei comandamenti come menzionato nella Torah significherebbe in realt la loro completa spiritualizzazione nell'Albero della Vita;

- i cabalisti consideravano la Torah come l'unica cosa che potesse essere appresa dall'uomo in senso assoluto, mentre tutte le altre cose sono relative; anche lo Zohar afferma la superiorit dei 5 libri di Mosè;

- da taluni la Torah è vista come un qualcosa che se fosse dato nel giusto ordine, costituirebbe un unico ed enorme nome mistico di Dio, in grado di "resuscitare i morti e operare i miracoli";
allo stesso modo, in quanto espressione della parola divina, le sue modalit e possibilit di lettura sono infinite;

- devekut = attaccamento mistico per amor di Dio o timor di Dio; per ogni sefira vi è un corrispondente attributo etico nel comportamento umano.
Nello Zohar il timor di Dio riguarda la sefira più alta;

- preghiera, kavannah = intenzione mistica, e meditazione: la preghiera che lascia spazio all'immersione mistica ed è indipendente dall'azione esterna, è un mezzo di ascesa che agisce nei mondi inferiori e nelle connessioni di queste; ripete i processi occulti dell'universo e restaura i mondi superiori; i nomi divini non vengono invocati come nella comune magia operativa;

- nella cabala la struttura liturgica permane, ma si sposta nell'individualit e non è più di gruppo, e l'individuo che prega compie un tikkun su 1) se stesso 2) nel suo mondo inferiore 3) del mondo superiore 4) del nome divino;
nella preghiera lurianica si riservano meditazioni alle combinazioni di lettere e vocalizzazioni dei nomi divini (yihudim = atti d'unificazione);

- la cabala pratica è riservata alla magia bianca; quella nera è considerata un tentativo di mettersi al posto di Dio; lo stregone mescola il puro e l'impuro delle kelippot.
Alla cabala pratica appartiene un alfabeto angelico, dalla scrittura cuneiforme;
Scholem specifica che la clavicula salomonis non ebbe origini ebraiche, ma era un miscuglio di elementi giudaici, cristiani ed arabi;

- anche l'alchimia ebbe un'influenza modesta sulla cabala, dove l'argento è preponderante sull'oro come simbolo di perfezione;

- alcuni cabalisti ritenevano che le linee della mano e della fronte contenessero indizi relativi alle precedenti incarnazioni di un uomo;

- dal 1500 al 1800 la cabala è considerata come la vera teologia giudaica, soprattutto in rapporto alla preghiera, alle festivit, ai costumi e all'etica (veglie di mezzanotte, novilunio come giorno di espiazione,...);

- alla fine del XV si tendono ad armonizzare cabala e cristianesimo: sia per via di ebrei convertiti (Abner di Burgos e Paul de Heredia), sia - cosa ben più importante - gli studi dell'Accademia Platonica dei Medici (fondatore: Pico; "nessuna scienza può convincerci della divinità di Gesù Cristo più della magia e della cabala");

- Pico influenza Reuchlin che in base ai nomi divini di Dio differenzia 3 periodi: 1) il dio dei patriarchi, Shaddai; 2) il dio di Mosè e della Torah, Tetragrammaton; 3) il dio del periodo della grazia e della redenzione, Tetragrammaton + Shin (Logos), posta da Scholem nella espressione ebraica DOPO vav;

- nel XVII secolo le spinte a favore della cabala furono di Boehme e di von Rosenroth (?) con la Kabbala denudata (1680 ca), dove - parallelamente a Kircher - si tratta il parallelo dell'Adam Kadmon e il concetto di Gesù quale uomo primordiale;

- prese piede per l'insicurezza delle condizioni del popolo ebraico; per la preminenza di cabala, di Safed e di Luria, e le idee messianiche connesse; dal carisima della figura di Nathan di Gaza; in parte per la cultura dello stesso Zevi;
talvolta le pratiche sfociavano in veri e propri fenomeni di isteria collettiva;
- la conversione di Zevi viene giustificata con uno pseudo-marranesimo in mondo islamico per innalzare le scintille dei musulmani;
- le sue "illuminazioni" pongono i punti fondamentali della dottrina:
la causa prima è primaria e distinta dalla secondaria che è il Dio di Israele che appare dopo l'atto di zimzum;
nasce una sorta di trinità cabalistica;
si distingue la luce pensante che crea nel tehiru, lo spazio primordiale da una luce senza pensiero immobile;
Israele realizza il tikkun nella parte superiore del tehiru, e allo stesso tempo il Messia è sommerso dalla parte inferiore delle kelippot, cui deve sottrarsi (cosa che quindi giustificava i suoi comportamenti anti-tradizionali);
- l'importanza di Cardozo era seconda solo a quella di Nathan; poi emergono Nehemiah Hiyya Hayon, Eybeschuetz, e Luzzato e si giustifica la dissimulazione;
- Filosof e Solomon Florentin creano la setta dei doenmeh, un miscuglio eretico fra il giudaismo e l'islamismo, cui seguono idee del tipo "l'annullamento della Torah è il suo vero compimento" (circoli polacchi);

- anche Jacon Frank ha presa e crea una setta pseudo-cattolica, spogliando la cabala e accostandola al mito, credendo nelle religioni come manto da indossare e poi gettare, avvicinandosi alle tendenze laiche e antitradizionali.

- bal shem = colui che possiede la conoscenza dei nomi sacri;
l'applicazione pratica era a fini curativi;
il più famoso è Israel Eliezer Bal Shem Tov;

- Sefer ha-Bahir = luminosità, presunto autore Nehunya b. ha-Kanah.
Prima opera che adotta una metodologia specifica e una struttura simbolica caratteristiche dell'insegnamento cabalistico: importanza del linguaggio simbolico;
forma e vocalizzazione delle lettere, raccolta di detti da varie fonti, e soprattutto: 1) affermazioni basate sul Sefir Yezirah e l'elenco delle sefirot;
le sefirot (che nello Yezirah sono accomunate ai 10 numeri fondamentali) qui sono attributi divini, luci e poteri; l'albero segreto è formato dai poteri dell'uomo superno;
il libro pone in risalto il pensiero di Dio piuttosto che la volontà di Dio;
molti paragrafi indicano un ambiente orientale e una conoscenza dell'arabo;

- chiromanzia: era più diffusa tra gli arabi e i greco-bizantini che non fra il giudaismo;
più della chiromanzia che si rifaceva all'astrologia, è da considerare quella connessa all'intuizione (Giobbe 37:7, "Egli sigilla la mano di ogni uomo, affinchè tutti gli uomini possano conoscere la sua opera");
appare nel giudaismo la prima volta nel misticismo della merkabah;
mano destra determinante per il maschio e sinistra per la femmina;
Zohar: parallelo tra il movimento dei corpi celesti e la direzione delle linee della mano, e dipende dalle 5 lettere zayin, he, samekh, pe, resh;

demonologia
- elementi da quella araba, cristiana e slava;
- commento di Nahmanides sul Levitico 17:7: i demoni si trovano in luoghi deserti e freddi; derivano solo dal fuoco e dall'aria; sono soggetti alle leggi della creazione e muoiono come gli umani (re e regine vivono più a lungo); traggono sostanze dall'acqua, dal fuoco, dagli odori, dalle linfe;
- lo Zohar sottolinea i rapporti sessuali tra demoni ed umani, e cercano di assumere forma umana;
- ogni polluzione del seme dà origine a demoni, poichè non hanno una loro capacit di procreare;
- vi sono anche demoni di indole buona come Ashmedai (in gematria Pharaoh = faraone), che accettano la Torah;
- la loro attività avviene soprattutto di notte prima di mezzanotte;
- 4 madri: Lilith, Namah, Agrath, Mahalath;
- 3 tipi: simili ad angeli, simili ad umani, simili ad animali e senza timore di Dio;
- Vital parla di demoni composti di un solo elemento;

- i demoni appartengono al patrimonio di Samael che è "l'anima del pianeta di Marte, e Esaù è il suddito fra le nazioni";
principale nome di Satana (Libro di Enoch), il serpente che tenta Adamo;
in gematria samael = ofan (ruota)
- Lilith fu creata nei 6 giorni della creazione; deriva dalla mitologia babilonese; mette in pericolo partorienti e figli; moglie di Samael e madre della gente empia; legame con il pianeta Saturno e il temperamento malinconico;
- Samael e Lilith costituiscono l'8a e la 10a sefira dell'emanazione di sinistra;

- Scholem afferma che lo stesso Kemal Ataturk è probabile fosse di origine doenmeh;

- escatologia: comprende fondamentalmente solo la vita dopo la morte, il Messia, la redenzione e la resurrezione.
1) vita dopo la morte: già vista nefesh-rùah-neshamah.
L'idea della punizione è contrastante: la teoria della trasmigrazione delle anime assicura ricompensa/punizione in questo mondo; ma si parla anche di punizione con il Gehinnom, un sottile fuoco spirituale che bruciava le anime, e avveniva nell'al di là, nell'Eden;
2) il Messia:
riceve una speciale emanazione con Malkhut;
non vi è traccia del concetto di divinità del Messia (?);
dimora nell'Eden nel kan zippor = nido dell'uccello;
alcuni sostenevano che l'anima del Messia fosse nuova, altri che fosse quella di Adamo (a dà m = adam, davide, messia);
con la restaurazione della divina unità i segreti della Torah vengono svelati;
l'era messianica durer per 1000 anni;
dopo il 1492 si considera l'avvento messianico come simbolico e di destino storico;
3) resurrezione: la redenzione fisica dei morti è data per certa;

- gilgul = trasmigrazione delle anime
non vi è prova della sua esistenza nel periodo del Secondo Tempio, ma prevalse nel II sec. (soprattutto fra i manichei); è data scontata nella Cabala sin dal Sefer ha-Bahir e anche nello Zohar, ma si riferisce solo agli uomini;
i sostenitori citano fonti neoplatoniche;
la prova del gilgul era il levirato: il fratello del morto senza figli lo sostituisce come marito;
è vista come una durissima punizione per l'anima, connessa anche alle trasgressioni sessuali, e prova per migliorare le azioni;
la morte degli infanti è uno dei modi in cui vengono punite le trasgressioni;
nel Bahir si parla di trasmigrazione per 1000 generazioni; tra gli spagnoli, di 3 volte;
la concezione di trasmigrazione esclude l'idea di punizione all'inferno;
le trasmigrazioni hanno avuto inizio con l'uccisione di Abele e termineranno con la resurrezione dei morti;
da Shalom Ashkenazi si parla di trasmigrazione in tutte le forme di esistenza;
Luria parla di membra mistiche per la diffusione delle scintille delle anime (tutte le radici delle anime erano contenute nell'anima di Adamo);

- ibbur = trasmigrazione di un'anima in vita per un periodo limitato, per compiere certi atti e compiere le 613 mizvot;

- dibbuk = possessione in sostanza;

- gematria: c'è una forma che è "più valida" delle altre?
Alcuni dicono di non dargli troppa importanza, se non come chiave mnemonica;
all'inizio non aveva molto importanza, ma ne acquisto con Abulafia;

golem:
- creatura artificiale fatta con un atto magico e l'uso dei nomi sacri, in concordanza con le stelle; "informe e imperfetto" per la Bibbia (compare una volta in Salmo 139, 16);
- il vero golem è simbolico e contemplativo, forse come esperienza estatica;

- l'uso dell'esagramma di Davide inteso nell'accezione di simbolo alchemico non ebbe influenza negli ambienti ebraici;

- la contemplazione nasce come contemplazione della Merkabah.
Con la Cabala si sovrappone la contemplazione delle Sefirot: il mondo dell'emanazione non è più solo legato alle visioni dei mistici (immaginazione), ma va di pari passo con la preparazione per ascendere di livello in livello (intelletto); Imperatrice + Imperatore.
La preghiera aiuta ad unire pensiero umano e divino;

- gli ultimi passi dell'ascesa constano di attività meditative di carattere magico (yihudim = unificazioni);

metatron: è importante?
1) Principe del Volto (Libro di Enoch);
2) angelo che poteva essere punito (Elisha);
3) yhwh minore (karaita kirkisani) ("I karaiti sono un gruppo ebraico, che fiorì nel decimo-undicesimo secolo e tutt’ora esistente anche se marginale, che rifiuta la «legge orale», Mishanh, accettando soltanto la Torah, i primi cinque libri dell’Antico Testamento; come seguaci del «sola Scriptura», si opposero al talmudismo rabbinico.";
Il nome divino si trova in lui attraverso Jahoel (Apocalisse di Abramo).
Sono speculazioni valide?
- angelo creato con la creazione del mondo;
- assunse molti dei doveri di Mikael;

- provvidenza: quello che nel mondo sembra un rapporto causa-effetto, nella Cabala è visto come manifestazione della divina provvidenza, e in particolar modo l'attivit di Malkuth.
La provvidenza agisce nei dettagli con l'uomo, mentre nel resto del mondo creato è diretta solo verso le essenze generiche (Cordovero) (ad es. la specie animale);

- Moses de Leon (1240, Spagna), è influenzato dalla scuola di Gerona e Abulafia;

- Joseph Gikatilla (1248, Spagna):
influenzato dal sistema estatico e profetico della cabala di Abulafia;
identifica le sefirot con le "intelligenze";
influenza reciproca con Joseph Shem Tov de Leon;
tentativo di sistematizzare la Cabala;
principale esponente della dottrina che equipara Ein-Sof = Keter

- Cordovero (1522, Spagna):
sviluppo e sintesi delle tendenze della Cabala sino ad allora;
Dio è la Prima causa e nessun attributo gli si può riferire;
la differenza tra Cabala e filosofia sta nella soluzione del problema di ciò che si trova tra Dio e il mondo: le emanazioni, le sefirot;
le sefirot sono esseri emanati da Dio, ma impregnati della sua sostanza, "strumenti utensili con cui Dio compie le sue attività nel mondo";
il processo di emanazione delle sefirot è dialettico; e avviene tramite un processo riflessivo interiore a ogni sefirah;
particolare importanza di keter (passaggio dall'ayin a keter), che comunque è al di fuori della sostanza di Dio;
concepisce din come necessaria alla sopravvivenza di qualunque esistenza; ciò che è troppo vicino all'abbondanza dell'infinita compassione di Dio non può esistere;
parla di luce diretta e riflessa;
la transizione del mondo dell'emanazione al mondo inferiore è continua;
di per se la volontà è un'emanazione, ma ha origine in Dio in una successione di volontà;

- Isaac Luria (1534, Gerusalemme):
studiò con Solomon ibn Azi Zimra e Bezalel Ashkenazi;
si concentra nello studio dello Zohar e nei primi cabalisti; dei contemporanei analizza Cordovero;
insegna la cabala oralmente e il modo di comunicare coi giusti; non ama la forma scritta;
dà un preciso cabalistico al Shabbat;
sosteneva tutte le immagini tradizionali leggendovi un significato mistico
sosteneva la liturgia sefardita;
a differenza di Cordovero che trattava l'olam ha-tohu = il mondo della confusione, Luria tratta l'olam ha-tikkun = il mondo della restaurazione: ognuno di loro si occupava di piani diversi e non in contrasto.
Tra i discepoli indiretti, Sarug, che diffonde la Cabala anche in Italia, snatura la sua concezione di zimzum e dell'emanazione divina;

- Hayyim Vital (1542, Safed):
influenza di Cordovero; si avvicina all'alchimia; diventa prediletto di Luria;
scrive un commento allo Zohar secondo il sistema di Cordovero e integrato dalle osservazioni di Luria;
influenza moltissimo la Cabala più tarda, e anche se non creativo, formula e sistema la Cabala di Luria

- Cardozo (1626, Rio Seco Spagna):
dal suo soggiorno in Italia si immerge nel monoteismo ebraico;
visioni sulla redenzione e sul Messia: giustifica l'apostasia di Zevi e dei shabbatei;
in Boker Avraham espone la sua dottrina che distingue tra la Prima Causa e il Dio di Israele che da questa emana, e che è il Dio della religione e della rivelazione, che si deve adorare studiando la Torah;
dà comunque preminenza non alla Prima Causa, ma al Dio di Israele (dato il contesto messianico...);
polemizza con il cristianesimo, con la Trinità e con l'incarnazione del Messia;

- Bacharach (prima met del 1600, Francoforte):
sistematica esposizione della teologia luriana in Emek ha-Melekh (La valle del Re), ma che segue le speculazioni di Sarug, che già si era allontanato dagli originari discorsi di Luria;
fanatico, era attratto per i tratti mistici della Cabala, dà forte risalto alla sitra ahra;
stile pervarso da una tensione messianica;

- Moses Zacuto (1620, Amsterdam orgini portoghesi): crede nel messianismo di Zevi, ma si oppone all'abolizione delle consuetudini operate dagli shabbatei;
volta le spalle a Zevi dopo l'apostasia;
crea un sistema di tikkunim = preghiere speciali;

- Joshua Heshel Zoref (1633, Lituania): vita ascetica, con visioni, crede in Zevi per tutta la vita;

- Nathan di Gaza (1643, Gerusalemme):
grande potenza intellettuale e forte immaginazione; visione di angeli e anime di defunti; facolt profetiche autentiche (si dice...);
studio la Cabala seguendo le regole ascetiche di Luria;

- Christian Knorr von Rosenroth (seconda met del 1600, Germania), influenzato da Boehme;

- Nehemiah Hayon (1655, Bosnia):
inserito nello shabbateismo, non crede nel messianismo di Zevi;
critica gli insegnamenti di Nathan di Gaza;
per lui l'Ein-Sof è l'estensione dell'essenza di Dio, e la sua essenza è finita e definita;

- Hayyim Malakh (1650-1660, Polonia): shabbateo, crede nel messianismo di Zevi;

- Judah Leib Prossnitz (1670, Cecoslovacchia):
uomo privo di istruzione ha un risveglio spirituale e si avvicina allo shabbateismo;
vita ascetica; pratiche magiche con il tentativo di porre fine al dominio di Samael;

- Jonathan Eybeschuetz (1700, ambiente polacco e cecoslovacco), rabbino e predicatore famoso, che abbraccia lo shabbateismo;

- Azriel di Gerona (1820):
allievo di Isaac il Cieco;
uno dei più profondi pensatori del misticismo cabalistico;
conosceva molte fonti neoplatoniche;
sottolinea la differenza tra un Ein-Sof che può essere descritto solo per negazioni, e un Dio biblico con attributi che corrisponde al mondo delle Sefirot; una distinzione che ricalca la differenza fra Brahman e la manifestazione Brahma (con Visnu e Shiva) nell'induismo;
tuttavia, in contrasto con Plotino, le emanazioni sono processi che avvengono nella divinità e non in una posizione intermedia extradivina tra il divino e la creazione.

3 commenti:

  1. Ottimo articolo. Ci sarebbe però da fare una correzione sulla traduzione del termine "rùah", non irrilevante. E' errato tradurla con "anima", in quanto la sua origine latina è corrispondente al termine greco "psyche", e all'ebraico "nefesh". Quando i testi ebraici venivano tradotti in greco e latino erano questi i termini usati. "Rùah" che significa "soffio" viene tradotto in greco con il termine "pneuma" e corrisponde allo spirito. Possiamo quindi dire che "neshamah" non è lo spirito ma un elevazione dello spirito stesso.
    E' ricorrente questa confusione probabilmente causata da errate traduzioni dei testi biblici da parte della Chiesa che ha assimilato l'anima e lo spirito in un unico concetto (sbagliato).

    Saluti,
    Psycho Golem

    RispondiElimina
  2. Buongiorno, ha perfettamente ragione. Nel testo in oggetto, però, Scholem tratta solo marginalmente i concetti che anche lei espone, e l'articolo qui sopra può essere adatto a chi per la prima volta si avvicina alla cabala, almeno storicamente. Che poi, l'anima e lo spirito siano due concetti fondamentali e doveroso e d'uopo rivelarlo. Tanto per rimanere in ambito greco platonico, senza scomodare i padri della chiesa e talune deviazioni che dal loro pensiero derivano, è chiaro come il pensiero platonico abbia a suo modo distinto (proprio rifacendosi alle concezioni cabalistiche) la tripartizione corpo-anima-spirito, conferendo proprio all'Anima immutabile ed immortale funzione intermediaria (demonos, eros) tra corpo e spirito.
    Ad ogni modo, se ritorna da queste parti, sto preparando due articoli di uguale natura, ma con significazioni un po' più profonde, sulla metafisica della cabala (rifacendomi al testo di Serouya) e sulla cabala pratica (per ora non come gematria e studio delle schememphoras), ma basata sui rilievi di Papus (!) e Ambelain.

    RispondiElimina
  3. Buongiorno Gionata, grazie per la risposta. Sono assolutamente d'accordo con lei. Non metto infatti in discussione l'articolo in quanto introduce alla cabala con grande chiarezza e sintesi. Tra l'altro il lavoro di Scholem è davvero impeccabile.
    Credo invece che la difficoltà nel distinguere nei testi ebraici l'anima dallo spirito sia quasi esclusivamente italiana e di pochi altri paesi occidentali. Perchè è vero che in italiano i due termini equivalgono nell'etimo, ma (forse volontariamente?) sono stati sempre usati per tradurre termini molto diversi tra loro nella lingua madre. E' per questo importante sapere che l'anima (psyche/nefesh) è mortale, al contrario di quanti molti possano pensare. Di immortale è solo lo spirito (pneuma/rùah). Questo è molto chiaro in qualunque testo biblico in lingua ebraica, addirittura in quelli di tradizione cristiana. Per citare un paio di esempi su tutti:

    "Così è anche scritto: ’Il primo uomo Adamo divenne anima vivente’. L’ultimo Adamo divenne spirito vivificante" [Cor. 15:45]
    Anima è nefesh e spirito è rùah.

    "Oltre a ciò, richiederò il sangue delle vostre anime (o "vite", ma il termine in ebraico è sempre nefesh) [Gen. 9:5]

    Da qui probabilmente alcune controversie anche sulla natura mortale o meno dell'anima nell'ambito del pensiero greco platonico con Aristotele.

    Tornerò volentieri a seguire questo blog che trovo certamente interessante, e ancora complimenti per l'articolo.

    RispondiElimina

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